La mobilità dentale è un fenomeno molto diffuso, sebbene i nostri denti dovrebbero essere quasi completamente immobili. Sono fisiologici micro-spostamenti impercettibili, che servono ad “attutire” i carichi masticatori, ma quando l’oscillazione diventa percepibile è questo un campanello d’allarme da non sottovalutare.
Il parodonto è ciò che garantisce la stabilità del dente poiché consente di mantenere il dente attaccato al tessuto osseo.
Un movimento del dente è pertanto indice di qualcosa che non va nelle strutture di sostegno del dente.
POSSIBILI CAUSE DELLA MOBILITA’ DENTALE
Parodontite
E’ la causa più frequente di mobilità e conseguente perdita di denti. La malattia parodontale, o piorrea è un’infiammazione di origine batterica che causa la distruzione dell’apparato di sostegno del dente. Fumo, diabete, cattiva igiene orale e predisposizione sono fattori che possono determinare l’insorgere della parodontite. Le gengive e l’osso alveolare infatti si “ritirano” e di conseguenza i denti hanno minore sostegno e tendono ad una maggiore mobilità.
Ascesso Dentale o Gengivale
L’ascesso è la manifestazione di un’infezione spesso generata dalla carie profonda. L’ascesso è facilmente riconoscibile perché produce sintomi, quali gonfiore, dolore e anche movimento dei denti.
Malocclusioni dentali
Il disallineamento dentale dell’arcata superiore e quella inferiore non è solo un problema estetico.
Oltre ad altre conseguenze, questa condizione può talvolta portare a mobilità dentale poichè induce uno sforzo eccessivo sui denti che può generare danni al parodonto e minare la stabilità dei nostri denti.
Bruxismo
Il bruxismo è una patologia che consiste nel continuo sfregamento dei denti, specialmente durante le ore notturne, comportando una perdita di smalto dentale e un indebolimento dei denti, fino a causarne la mobilità.
Traumi
Un incidente oppure una brutta caduta possono danneggiare il dente o le sue strutture di sostegno.
LA SCALA DI MILLER
Prima di pensare alla terapia, è importante formulare una corretta diagnosi, in base allo stato della bocca e della qualità dell’igiene orale, ma sicuramente un movimento evidente dei denti significa che è in atto una patologia.
Per valutarne la gravità l’odontoiatra fa riferimento alla Scala di Miller, la cui divisione per livelli indicail grado di mobilità dentale.
Grado 0: oscillazione 0,2 mm significa che i denti sono sani e si muovono in modo fisiologico.
Grado 1: oscillazione di 0,2-1 mm indica che la mobilità dentale è leggera avanti e indietro.
Grado 2: oscillazione 1-2 mm significa che il movimento dei denti è innaturale, in avanti e indietro.
Grado 3: oscillazione oltre i 3-4 mm, non solo avanti e indietro, ma anche lateralmente e dal basso verso l’alto. Significa che indica che il parodonto si sta logorando. E non c’è tempo da perdere.
MOBILITA’ DENTALE: CURE
E’ importante sottoporsi a visite dentali periodiche, poiché solo un medico dentista, a seguito di una vista accurata, potrà formulare una diagnosi e stabilire la causa della mobilità dentale definendo poi un adeguato piano di cure.