Mi manca un dente, cosa faccio?

La perdita di uno o più denti permanenti è un fatto molto comune ma anche traumatizzante, viene vissuto come un evento negativo per il danno che arreca all’estetica, ma anche livello funzionale, generando problemi di masticazione e fonetica.

Perché si perdono i denti?

EVENTI TRAUMATICI

Dopo un colpo violento alla bocca o alla mandibola possono verificarsi traumi dento-alveolari di diversa entità.

L’eventualità più grave è il distacco del dente dall’osso (avulsione).

In questo caso il tempismo è fondamentale: è bene non farsi prendere dalla paura e recarsi immediatamente dal proprio dentista portando con sé il dente conservato nel latte, nella saliva o in soluzione fisiologica. Ci sono infatti buone possibilità che il dente possa essere recuperato riposizionandolo tempestivamente nell’osso alveolare e stabilizzandolo con adeguate procedure.

MALATTIA PARODONTALE

La parodontite, malattia batterica di natura infiammatoriameglio nota come piorrea, è tra le principali cause di perdita dei denti. Secondo un’indagine promossa da Gsk Consumer Healthcare, il 65% della popolazione italiana soffre di questa malattia pur a vari livelli d’intensità.

La parodontite è la fase avanzata del disturbo gengivale ma a differenza di questo si tratta di una condizione che genera danni irreversibili per l’osso e per i tessuti che sostengono i denti e può causare la perdita di uno o più elementi.

CARIE

La carie trascurata può causare la perdita di un elemento dentale quando si estende in maniera importante sotto la gengiva, rendendo impossibile il corretto recupero del dente.

Inoltre carie silenti ed in stato avanzato possono portare alla formazione di cisti e granulomi il cui trattamento, nei casi più gravi, può implicare l’estrazione del dente.

Scarsa igiene orale, cattive abitudini alimentari e fumo, sono tutti fattori che aumentano il rischio di infezioni e di perdita dei denti. Talvolta la caduta del dente è preceduta da campanelli d’allarme come dolore o mobilità, altre volte invece avviene in modo del tutto asintomatico e indolore.

Ma niente paura, a tutto esiste una soluzione. Anche alla caduta di un dente.

Come riabilitare un dente mancante.

Le 2 principali soluzioni sono il ponte e l’impianto.

Il ponte è una protesi fissa composta da 3 elementi: 2 corone fungono da sostegno e sono applicate sui denti adiacenti precedentemente limati e ridotti a moncone, 1 corona invece riempie lo spazio lasciato dal dente mancante.

Per evitare di dover limare e talvolta devitalizzare denti sani, si può procedere alla sostituzione del dente mancante attraverso l’impianto dentale, tecnica moderna per riabilitare l’edentulismo parziale o totale.

L’impianto è una radice artificiale in titanio biocompatibile, che mediante un piccolo intervento chirurgico, è inserito nell’osso in cui è assente il dente naturale.  L’impianto, con il tempo, si integra completamente all’osso, sostituendo in modo stabile e definitivo la radice naturale del dente. All’impianto è agganciata una corona che è la parte visibile dente.

L’impianto è una riabilitazione preferibile al ponte perché oltre a non danneggiare i denti attigui, è stabile e definitivo. Inoltre, grazie all’avanguardia raggiunta in ambito odontoiatrico, inserire un impianto prevede un numero inferiore di sedute rispetto al ponte tradizionale e un risultato naturale e confortevole.

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30 Giugno 2020