La dentizione dei bambini è di due tipologie: una decidua, i cosiddetti denti da latte ed una permanente.
Per mantenere sotto controllo tutte le fasi di sviluppo dei denti, è consigliato sottoporsi ad una prima visita di controllo, in assenza di problematiche rilevanti, al termine dell’eruzione di tutti i denti decidui, e comunque non oltre i 5-6 anni.
E’ opportuno far in modo che il primo incontro del bambino con il dentista non coincida con un trattamento da eseguire, in modo che si possa creare un rapporto di fiducia ed un clima maggiormente rilassato che andrà a beneficio delle visite successive.
Fasi della dentizione dei bambini
6 mesi – 6 anni: i denti da latte
I denti da latte sono 20, 10 per l’arcata inferiore e 10 per l’arcata superiore, presenti sotto le gengive del bambino già durante la gravidanza, spuntano intorno al 6°-10° mese di vita e si completano intorno al 2°-3° anno, rimanendo fino al 6° anno d’età, iniziando poi a cadere spontaneamente.
6 – 12 anni: denti da latte e denti permanenti
Il passaggio dalla dentizione decidua a quella permanente comprende una fase “mista” (6-12 anni circa) che prevede la presenza di denti da latte e denti permanenti, che sostituiranno definitivamente quelli da latte.
13 – 21 anni: denti permanenti e denti del giudizio
Intorno ai 13 anni circa i denti da latte non ci sono più e la dentizione permanente è completata, i denti sono in totale 28 ma possono arrivare a 32 se in adolescenza dovessero comparire anche quelli del giudizio, che si formano tra i 16 e i 21 anni circa, quando la mascella e la mandibola raggiungono sufficienti dimensioni per permetterne lo sviluppo.
La loro comparsa non è certa e potrebbe avvenire parzialmente.
La dentizione dei bambini, dunque, è un processo che va dai 6 mesi ai 21 anni.
Perché è importante la prima visita del bambini?
Gli scopi della prima visita sono diagnosticare eventuali problematiche dentarie, come carie, alterazioni della formazione dello smalto, presenza di elementi dentari in eccesso o in difetto, controllare l’igiene orale del piccolo paziente, fornendo le regole e gli strumenti corretti.
A partire dal primo incontro con il dentista, infatti, pur in assenza di problematiche rilevanti, i controlli periodici vanno effettuati ogni 12 mesi, al fine di salvaguardare lo stato di salute orale del paziente.
In caso di malocclusioni, lo specialista valuterà se il bambino avrà bisogno o meno di portare un apparecchio ortodontico.
Le cause delle malocclusioni possono essere diverse, alcune volte dipendono da una predisposizione trasmessa dai genitori, altre volte, invece, dipendono da influenze esterne come un utilizzo protratto del ciuccio.
I primi segni di malocclusione possono essere individuati all’età di 3 anni circa, quando nella maggior parte dei casi si completa l’eruzione dei denti da latte.
In altri casi, si manifestano più avanti con l‘eruzione dei primi denti definitivi (6-8 anni), fino al completamento della “permuta” intorno ai 13-14 anni.
Questo ci fa capire come sia importante che il bambino abbia effettuato già una prima visita dal dentista, in modo da intervenire tempestivamente nell’alterazione.
Altri bambini possono invece aver bisogno dell’apparecchio nel periodo della pubertà, quando la crescita va incontro ad un’accelerazione e bisogna intervenire per correggere problemi legati allo sviluppo della mandibola che, se cresce poco, tra i 10 e i 13 anni, va stimolata.
Infine, l’apparecchio potrebbe servire anche quando tutti i denti permanenti sono arrivati, per correggere disallineamenti dentari.
Abbiamo preparato un calendario della dentizione dei bambini. Scaricalo da qui!
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