DENTI FISSI ANCHE CON POCO OSSO

Una delle condizioni indispensabili per riavere denti fissi è disporre di osso sufficiente affinché l’impianto inserito possa trovare un adeguato sostegno. Molto spesso però i pazienti presentano un quadro di scarsità sia qualitativa che quantitativa di osso a disposizione dovuto ad un riassorbimento dell’osso. Condizione che si verifica in seguito a infezioni dentio/parodontali oppure a edentulia prolungata.

E come fare in questi casi per avere denti fissi?

Ci sono differenti tecniche sia ricostruttive che implantari che possono essere utilizzate alternativamente o congiuntamente in funzione del quadro clinico generale del paziente.

RIALZO DEL SENO MASCELLARE

I seni mascellari sono due cavità vuote all’interno dell’osso mascellare rivestite dalla membrana di Schneider.

In caso di atrofia ossea nei settori  posteriori del mascellare superiore, una delle opzioni per rigenerare l’osso è il rialzo di seno mascellare.

L’intervento avviene creando un accesso nella parete laterale del seno mascellare tramite strumenti PIEZOELETTRICI, in seguito viene elevata la membrana di Schneider e posizionato l’innesto di biomateriale. Dopo 6/8 mesi dall’intervento la rigenerazione è avvenuta e si può procedere con l’inserimento degli impianti nell’osso rigenerato.

INNESTO OSSEO

L’innesto di osseo serve a ripristinare il volume osseo allo stato originale. E’ una tecnica chirurgica avanzata che consente di inserire materiale in quelle aree nelle quali l’osso scarseggia.

La procedura chirurgica può essere eseguita con differenti materiali d’innesto a seconda del quadro clinico di ogni paziente:

  • osso biocompatibile: che può essere di origine animale o sintetico.
  • osso autologo del paziente: generalmente prelevato dalla mandibola e successivamente innestato laddove serve;
  • con sangue: tecnica all’avanguardia che sfrutta le proprietà delle piastrine contenute nel sangue accelerando la ricostruzione del tessuto osseo e dei tessuti molli, attraverso i così detti fattori di crescita.
innesto osseo

Tra le tecniche implantari eseguibili in caso di pazienti con poco osso, vale la pena citare:

IMPIANTO CORTO o MINI IMPIANTI

Si definiscono corti quegli impianti che non superano una lunghezza di 6 mm, contro un a lunghezza standard di 8/15mm. E’ questa una soluzione per quei pazienti che presentano atrofia verticale, ossia una limitata altezza dell’osso residuo, che permette la riabilitazione implantare senza dover ricorrere a tecniche rigenerative

IMPIANTI INCLINATI

Gli impianti inclinati sono un’ulteriore alternativa ai pazienti con poco osso. Si tratta di impianti particolari che sono inseriti in modo trasversale (e non verticale ), così da potersi ancorare alla sezione di osso residuo del paziente.

In mandibola vendono inseriti in condizioni di scarsità di osso posteriore per avere un emergenza protesica distale al forame mentoniero.

Anche in mascella vengono inseriti in condizioni di scarsità di osso posteriore, l’impianto viene inclinato mesialmente in modo da sfruttare l’osso del pilastro canino o nei casi più atrofici del pavimento del naso.

Impiant-corti-impianti-inclinati
Condividi
15 Marzo 2021